lunedì 26 ottobre 2009

Alla vigilia del voto


Urne aperte per scegliere il nuovo leader del Partito democratico. Domani, 25 ottobre, verranno allestiti i seggi per le primarie del Pd. Nel territorio si potranno trovare quasi in ogni località, in tutto saranno oltre 60. Le varie sezioni saranno attive dalle ore 7 del mattino fino alle 20. Basterà recarsi a quella della propria località di residenza (l’elenco dettagliato si trova sul sito http://www.pdlodigiano.it/), portare con sé un documento d’identità o tessera elettorale e si potrà esprimere un voto. Prima della preferenza, si verrà anche registrati ed inseriti nell’elenco dei sostenitori della formazione di centrosinistra. Ogni elettore si troverà poi davanti due schede. La prima, di colore azzurro, è per la selezione della classe dirigente nazionale del partito. In campo ci sono tre liste, che sostengono i rispettivi candidati alla guida della segreteria. Sono Pierluigi Bersani, Dario Franceschini, Ignazio Marino. Collegati ci saranno i quattro nominativi del territorio, che si presentano per entrare a far parte dell’assemblea nazionale. La seconda scheda invece, di colore rosa, è per la scelta dei dirigenti regionali Pd. Anche qui tre liste in corsa, che propongono tre diverse figure per la segreteria lombarda del partito, in riferimento alle mozioni in campo. Sono Maurizio Martina, Vittorio Angiolini ed Emanuele Fiano. Ognuna è poi collegata ad una serie di altri 11 candidati, che corrono per l’assemblea regionale. Per il voto gli elettori potranno apporre una croce o sul nome del candidato a segretario o sul nome di uno degli esponenti in lizza per un posto in assemblea. Si tratta di liste bloccate, quindi la preferenza alla fine andrà a tutta la lista. Il voto rappresenta poi un passaggio decisivo, all’interno del congresso del partito democratico. Le mozioni che si sono presentate sono in tutto tre, che hanno dato luogo a diversi indirizzi di fondo. «Bersani è una figura solida e autorevole, che ha anche dimostrato nel tempo grande capacità di governo - dichiara il coordinatore della mozione Bersani, Simone Uggetti - in più è sempre stato un grande innovatore. E non ha rinnegato la sua storia di provenienza, aperto alle contaminazioni di altre culture. Per questo il progetto è quello di un partito riformista, civico e popolare». Poi per l’opzione Franceschini è intervenuto il coordinatore di mozione, Enrico Brunetti, che ha ricordato le origini del Pd: «Sin dall’inizio il partito democratico è stato sostenitore di un messaggio nuovo, un messaggio riformista nel Paese - ha detto -. È questa la sfida che Franceschini vuole portare avanti, per raccogliere lo spirito originario del Pd. Una posizione che non poteva essere espressa dalla semplice somma di due partiti, ma dalla necessità di fare sintesi tra le culture». E Davide Fenini, coordinatore della mozione Marino: «Serve un rinnovamento all’interno del Pd, per un partito che sia aperto alla cittadinanza e alla società civile. Questo significa stare dalla parte di Marino, per una visione laica dello stato e una formazione che abbia il coraggio di assumere le proprie posizioni con chiarezza, dicendo anche dei «no» fermi».

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